Il dito a scatto è una fenomeno doloroso ricorrente e da non trascurare. Il dottor Giuseppe Checcucci, Specialista in Chirurgia della Mano, è massimo esperto nel trattamento ambulatoriale e chirurgico di tale patologia. Riceve a Firenze, Pistoia, Siena, Pisa e Roma. Effettua interventi di chirurgia a Firenze, Bologna, Rapallo (GE) e Empoli.

Il dito a scatto, termine con il quale comunemente viene definita la tenosinovite stenosante, è una patologia che si manifesta con il movimento irregolare del dito, in particolar modo del pollice o dell’anulare. Durante la flessione e l’estensione del dito, infatti, si avverte uno scatto doloroso. Col tempo il dito può bloccarsi in posizione piegata ed occorre riportarlo nella posizione naturale con l’intervento dell’altro dito. Il dito a scatto è generalmente causato da una infiammazione cronica della guaina sinoviale che riveste i tendi flessori delle dita. E’ una patologia molto frequente e colpisce in particolar modo le donne tra 45 ed i 60 anni.
Quali sono le cause del dito a scatto?
Le cause che possono portare al dito a scatto possono riferirsi ad una condizione anatomica predisposta, all’età, al sesso femminile. Altri fattori di rischio che possono condurre al dito a scatto sono dettati dalla gravidanza, da microtraumi, dall’utilizzo di strumenti che portano a gesti ripetitivi (pensiamo alle cesoie per un giardiniere, alle forbici per un parrucchiere), al sollevamento di carichi pesanti. Causa molto frequente, in questa era, è l’utilizzo compulsivo dello smartphone o del tablet. In alcun casi l’infiammazione può associata ad altre patologie come l’artrite reumatoide, la gottaod il diabete. In questi casi si parla di dito a scatto secondario.
Cosa conviene fare quando si presenta il fenomeno e come si cura il dito a scatto?
Quando la patologia si presenta è conveniente subito consultare il proprio medico e fissare una visita con un chirurgo della mano, onde evitare il blocco completo del dito. Una prima cura consiste nel tenere a riposo il dito con l’aiuto di un tutore e l’applicazione di ghiaccio locale. Se necessario, il chirurgo potrà optare per infiltrazioni con corticosteroidi, al fine di ridurre l’infiammazione e di conseguenza il dolore. Se gli interventi effettuati sin qui si riveleranno inefficaci occorrerà procedere chirurgicamente.
In cosa consiste l’ntervento chirurgico per la cura del dito a scatto

L’intervento chirurgico per la cura del dito a scatto è effettuato con anestesia locale e consiste nell’apertura della puleggia che impedisce il corretto scorrimento del tendine, così da ripristinare il corretto movimento del dito.
Dopo circa due settimane si potrà tornare ad utilizzare completamente la mano per le attività quotidiane e lavorative, avendo cautela negli sforzi pesanti per altri quindici giorni.
Affidati al dottor Giuseppe Checcucci per risolvere il problema del dito a scatto
Il dottor Giuseppe Checcucci è specializzato nel trattamento del dito a scatto.
Il dottor Checcucci riceve nei suoi studi di Firenze, Pistoia, Pisa, Siena e Roma. Gli interventi chirurgici, qualora necessari, possono essere effettuati in forma privata (anche in convenzione con i principali fondi salute e le principali assicurazioni) a Firenze (Casa di Cura Villa Donatello), Rapallo (GE, ICLAS Istituto Clinico Ligure di Alta Specialità), Empoli (FI, Casa di cura Leonardo) e Roma (Casa di cura Ars Medica). Presso le cliniche di Empoli e Rapallo è possibile sottoporsi ad interventi chirurgici in convenzione con il SSN, ovvero con tariffa a carico della ASL.
Per prenotare un appuntamento chiamare il numero 3409348620 oppure inviare una mail a contatti@drcheccucci.it. Cliccando qui è possibile inviarci un messaggio whatsapp
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Definizione scientifica del dito a scatto
Il nome scientifico del dito a scatto è tenosinovite stenosante. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di un’infiammazione cronica della guaina sinoviale che riveste i tendini flessori delle dita. Il tendine, rivestito dalla propria guaina, passa attraverso un sistema di pulegge osteo-fibrotiche che rendono efficace il movimento delle articolazioni delle dita. Quando la guaina si infiamma e diventa edematosa, viene alterato lo scorrimento del tendine, in particolare a livello della puleggia A1, che si trova in prossimità della piega del palmo.
La storia di Elio
Elio è un cuoco e le sue mani sono sempre state sotto sforzo.
Ultimamente però la sua situazione era cambiata: i dolori erano diventati sempre più frequenti, la sensibilità delle dita era diminuita e quando la mano si chiudeva, riaprirla era difficile.
Il dolore era diventato cosi tagliente da impedire a Elio di dormire la notte. Dopo aver aspettato qualche mese, Elio è stato visitato dal Dr. Checcucci, coordinatore del Team Symcro. Inizialmente sono state eseguite delle infiltrazioni, ma dopo 4-5 mesi, in cui il paziente doveva continuare a lavorare, è riapparso il dolore. Il medico ha quindi suggerito l’intervento chirurgico.
L’operazione, che ha una durata di circa 20 minuti, si svolge in Day Surgery e prevede l’apertura della puleggia fibrosa che impedisce al tendine di scorrere, liberandolo dalle aderenze della guaina.
Finalmente Elio può compiere in libertà i movimenti della mano senza più sentire dolore.
Elio è tornato a fare il cuoco senza più sentire dolore.